Costanzo Imports

 

 

 

bottega.avalonceltic.com

visitate in nuovo sito di vendita online oggettistica fantasy e Medioevo 
 

 


 
 

1|2|3|<<Continua 4>>|5|

   
  Poesia: I giochi del tempo - AUTORE: PIERFRANCESCO ZEN
 

Non ti illuda il mattino

  è solo un altro gioco

  che sta per iniziare.

 

Osservando i ruoli altrui

  comprendo le regole.

  Per la vita coltivo l'interesse

  del silente traduttore

  di antiche pergamene:

  puntualmente le tradisco.

 

Se dimentico il gioco

  o nelle sue dinamiche perdo,

  al termine del giorno

  è solo il ricordo di una storia.

  E notti insonni un una tazza calda

  affogo col patetico intento

  del continuo recupero di trame,

  ludiche e improbabili, tracciate

  fuori dal tempo, nell'ultimo sorso.

 

Da qualche parte sono state scritte

  ma c'è solo una vita

  o un simbolo di essa

  per scoprire chi e dove

  le deve interpretare

  o, rassegnato, fors'anche sognare.

 

 

Viaggi multimediali

  e intrepide letture

  dilatano una piatta esistenza.

  ma unicamente nella dissolvenza

  della memoria e del mondo a tarde ore

  apprendo con certezza,

  affossato in poltrona,

  d'essere in un teatro

  e sul palco inverare

  la fioritura di una bianca rosa

  e la spina sanguinante:

  la coscienza ed il suo abdicare.

 

La luce della ribalta sopisce

  e obnubila il confuso sentimento

  dell'attore passivo,

  mentre oltre il sipario

  già sto cercando nuovi incantamenti,

  la scena più bella che non vivrò mai.

 


 

 

  Commento: il poeta cerca la "vita" attraverso il tempo, osservando i ruoli che altri uomini hanno, cerca attraverso questa singolare lirica il senso del tempo e il suo scorrere. Nella lirica prevale l'elemento discretivo del tempo, sembra che l'autore "si lasci vivere dal tempo", piuttosto che viverlo, senza sprecarne neppure un attimo, certo, la caudicità della vita, il suo breve corso, troppo veloce, troppo effimero "...già sto cercando nuovi incantamenti - la scena più bella che non vivrò mai," temi che trovano voce in questa lirica, concisa nella grande espressività sui giochi del tempo che si avvale di figurazioni elegantemente delicate e sfumate in un etereo senso arcano sul mistero del tempo. Tuttavia si rispecchia il richiamo del nostro tempo inquieto. Per i popoli primitivi il tempo era considerato con rispetto e considerato sacro: nessuno può restituirci il tempo che abbiamo dedicato agli altri, tutto può essere restituito, ma il tempo no! Certo, nessuno pensa che ci sia veramente alcun che di sacro nel tempo, se non perché è sacra la vita dell'uomo, anzi, sacro e degno di rispetto è l'uomo stesso e spendo per realizzare la propria vita il suo patrimonio temporale attimo per attimo. I giochi del tempo, che da il titolo al libro e alla poesia ci immette nello spazio infinito dell'eternità e del mistero
  Poesia: Cittadella - AUTORE: PIERFRANCESCO ZEN
 

Dritte vie

  che in cento incroci

  avvertite un sussulto.

 

Archi, lenti

  lenti archi

  che celate l'occhieggiare

  di vetrine e furtive tenerezze.

 

Merli, torri

  che a mattina o a sera rossi

  giocate eterne rincorse in cerchio.

 

Cielo, terso

  dal vento di Valsugana spazzato

  o annegato in foschie e nebbie odorose

  che incastoni il Grappa e l'Altipiano.

 

Siete miei!

  dietro l'inespugnata Cittadella

  piccola e bella guardia di pianura,

  solitario avamposto del passato.

 

Commento: il poeta traccia con amore e precisione i luoghi, gli incroci, le torri e gli archi, una descrizione della Cittadella. Se bene la lirica si presenti come una rappresentazione di vie e monumenti, nella poesia affiora l'impressione di trasporto verso antichi passati, l'impareggiabile luminosità del cielo terso dal vento, che fa riflettere ancora di più sulla inespugnata Cittadella medievale, ma soprattutto è l'amore che trapela dai versi, che rende desiderosi di visitare il luogo descritto, inoltre l'abilità del poeta di risolvere quadri complessi in stringatissime frasi e di scegliere termini sfumati, per rendere le cose reali: il tutto opera una particolare e nuova suggestione lirica.


  Poesia: Insonnia - AUTORE: MATTEO DONDI

Il giorno è nuovo

e del lieto vivere

non si odon

più i passi.

Mai lasciasti

più amaro dono

il giorno della

tua scomparsa

di una nuova vita

che a morir non riesce

e respira cibandosi

di un dolce passato

che non le appartiene.

 

Commento: una serie di impressioni pervase di afflizioni, dove il giorno nuovo, anziché portare allegria porta solitudine. I silenzi della notte sovrappongono amari pensieri, perché il desiderio del futuro si contrappone al ritorno dei ricordi del passato c'è una sottile speranza: di poter sfuggire al triste destino che cerca invano di gelare il cuore. Il poeta espone in questi versi profonde riflessioni nate nel segreto del suo sé. Lirica profonda nella sua espressività, efficace nella sua brevità.

 

Poesia - AUTORE: MATTEO DONDI

La poesia è acqua

(che) silenziosa

scivola tra le mie dita

una ragazza bianca

che cavalca l'aria

il sole nei suoi occhi

la ragazza è nell'aria

svanisce invisibile

giardino dei sensi

raccoglie fiori

e li dona al vento

nel chiaro di luna

stretta ai suoi fianchi

trema dentro

per l'ultima volta

 

Commento: questa lirica è come definire se stessi, e l'istinto che fa scrivere "poesia": questo sembra essere il motivo che spinge l'autore a comporre questa lirica. Eppure scrivere poesia è di per se importante, perché consente di esternare quelle aspirazioni di valore attraverso "...una ragazza bianca - che cavalca l'aria..." certamente, il poeta è un sognatore e anche un poeta, la sua sensibilità è capace di cogliere istanze che sfuggono ai più, e di comporle in versi come questi.

 


  Valerie Bruno

Il cammino di questa poetessa è scivoloso come la cera, asperso d'ombre e di silenzi,nelle sue liriche traspare la sofferenza che può minacciare la sua felicità, ma non certo la speranza che infondo non muore mai e che fa ribadire nei versi e nelle belle composizioni. Mossa da una potente tensione, anche quando si sofferma sulle "sue solitudini" e pure poesie che sono altrettanti motivi d'ispirazione poetica come "Dedicato al mio cane", scritta con una semplicità immediata ed una sincerità vera, che rendono le singole composizioni momenti d'intensa emotività.

Poesia: A Te

A te,

che sei cresciuta senza una madre

che potesse darti, affetto, conforto

aiuto nei vari momenti della tua vita.

A te,

che fin da piccolina,

hai dovuto capire cosa volesse dire la sofferenza,

senza che qualcuno potesse prepararti

a capire questo tipo di cose.

A te,

che nonostante tutto, hai sempre dato amore

hai sempre avuto tanto amore da dare

per noi figli,

hai sacrificato tutta la tua vita

liberta, spensieratezza sena farlo pesare mai.

A te,

che noi figli ormai cresciuti

con ognuno la propria vita

siamo per te il primo e ultimo pensiero della tua giornata

per quanto grande l'amore che hai per noi.

A te,

sono dedicate, queste semplici e poche righe dettate

dall'amore infinito che provo per te...

mia madre

Commento: animata da un sentimento figliare, profondo e sincero, la lirica si svolge con ritmo discorsivo senza tono drammatico, semplici e sincere sono le immagini e belle le parole. Questa lirica dedicata alla madre, è amore e riconoscenza insieme, e ne ripercorre la strada della vita, percorsi di sacrifici e dedizioni. La poetessa si propone in questa poesia con un messaggio positivo "d'amore infinito" sentimento reciproco che si compenetra perfettamente che rende tutto facile e tutto illumina dalla sua luce viva, la madre è per l'autrice simbolo stesso dell'esistenza, in quanto non è possibile per lei pensare alla vita senza riconoscere l'amore per la propria madre

 

Poesia: Dedicata al mio cane!

Un giorno all'improvviso

sei entrato nella mia vita.

Impaurito, malato, indifeso e piccolissimo.

Immediatamente

ho capito che il mio amore per te

sarebbe stato infinito e senza riserve.

Come potevo non amarti da subito?

Hai riempito le mie giornate

che fino a quel momento erano

vuote e malinconiche.

Sei riuscito a ridarmi la gioia di vivere

e sorridere al mondo

solo per il fatto di esistere,

te che non hai chiesto niente

ma che spontaneamente

mi hai da subito voluto bene

nonostante il poco tempo che a volte

ho per te.

Forse è sbagliato voler così bene

ad un animale

ma sinceramente non mi importa.

Ti guardo mentre

giochi, mangi, dormi.

E non posso fare a meno

di volerti bene.

 

Commento: la poesia è dedicata ad un amico assai particolare: il cane, che viene descritto dall'autrice come un "figlio", infatti come non si può amare chi divide la vita con noi per mesi, anni... Leggendo la rima si sente che l'amore è reciproco e con belle composizioni ci viene trasmesso con parole delicate e gentili. Solo chi ha vissuto con un amico fidato come il cane può comprendere in tutto il suo sentimento questa lirica che trasmette emozioni che si rinnovano nella partecipazione del sentimento.


MARCO ANGELLA

Un poeta che la poesia la vive sulla pelle, rimpianto per ciò che è stato e del dissolversi della vita. Non c'è, però, tristezza o languore, che troppo vivido è il suo sentire, ed anche il ricordo è attuale, difficile da dimenticare; è una composizione ricca di suggestione.

Ecco, come le poesie aiutano a pensare alle persone care che non ci sono più, mantenendo inalterato ciò che è stato, vissuto con meditazioni sull'emozione del ricordo. Il poeta dovrebbe scavare dentro di se, con altre poesie; ne nascerebbe uno spaccato di umanità, un susseguirsi di sentimenti che sono, sì, suoi personali mai astratti, attinenti alla vita nella gioia come nel dolore.

 

Poesia: 2 NOVEMBRE 2006

 

Vidi la morte sul volto paterno

giunse inattesa, paurosa, un mistero

in poco tempo conobbi l'Inferno

non mi sembrava che ciò fosse vero.

 

Strinsi Giovanni come un fratellino

io lo chiamavo ma non rispondeva

colsi di tutto in quel triste mattino

lui ciondolava e neppure beveva

 

Il giorno prima era vispo e contento:

egli ascoltava di Caprio la storia

col suo sguardo curioso ed attento.

 

Oro lo cerco ma c'è la memoria

sento l'assenza, nel cuore un tormento

tra gli insegnanti lui era gloria.


Poesia: IO (dopo) SARO' - AUTORE: GIULIANA PETROLINI ARCELLA

Io sarò

un filo d'erba

scosso dal vento

o forse sarò

un fiore dal lungo stelo

che attende il bacio

di una variopinta farfalla.

 

Sarò la farfalla stessa

che vola incuriosita,

per vedere e conoscere.

 

Mi piacerebbe essere

la grande quercia

sulla collina

che domina la città,

dove l'uomo

frenetico gira

per ritrovare se stesso

e aspettarlo all'ombra

dei miei rami

in un abbraccio eterno.

 

Commento: definire se stessi e cosa si diventerà "dopo" ispira questa lirica dandole l'istinto di scrivere questi versi. La lirica è molto ben impostata, la poetessa tratta il tema della reincarnazione con atteggiamento romantico, prendendo spunto dalla natura; ma anche con una sottile amarezza di chi sa che nulla è certezza "...mi piacerebbe essere - la grande quercia sulla collina..." scrive la poetessa nei suoi versi e ci trasmette l'amarezza di chi per salvarsi deve amare gli altri così la grossa quercia aspetta gli uomini sotto l'ombra dei suoi rami in un abbraccio eterno, ma per salvarsi si deve "ignorare se stessi". Un linguaggio curato, opportunamente scelto, elegante e sobrio per versi dal ritmo agile e armonioso.


TORRONI DUNJA

Nel suo libro di poesie edito "L'Amore Negato" (la violazione dell'amore - racconta in poesia i "lividi sull'anima) . Scrive di lei Guido Petrojetta nella prefazione: "...trafitta dal male d'amore, queste istantanee dove la poetessa raccoglie i cocci di una biografia sentimentale disertata dalla gioia, ovunque corrosa da rapporti difficili e crudeli...", ma è proprio in questo vissuto che la poetessa trasmette la sua carica vitale e l'intensità della sua vita interiore, il suo rapporto con l'amore, quello vero ispirato: l'amore con la "A" maiuscola verso la poesia e forse a tante altre cose, parliamo dell'amore umanistico, questo tipo d'Amore crea la necessità di dare e, la poetessa ne viene coinvolta, uno di questi è: il ricavato delle vendite del suo libro di poesie andrà a favore dell'Associazione Demetra, attiva nel campo degli abusi sui minori. La voce del poeta assolve con le sue liriche una funzione sociale, sia pure in rapporto alle personale problematiche, non avrebbe senso il suo "sacrificio" che da solo testimonia nelle poesie il cosciente impegno.

 

Poesia - AUTORE: DUNJA TORRONI

Pungente ed ingordo

mentre chiami il mio nome.

Un sussurro muto e sordo,

al quale non rispondo.

Taccio e non ascolto

il tuo dire disinvolto.

 

Commento: la poetessa in questa lirica ci fa sentire sulla pelle la prevaricazione di un sentimento, la "possessione" di qualcosa che volente o nolente travolge, ma questo amore "malato" o come scrive nel titolo del suo libro "Amore Negato". Una bella prova di poesia amorosa non tradizionalmente astratta.

 

Poesia - AUTORE: DUNJA TORRONI

La mia vita:

una coperta di pelle

che solo aspettava di palpitare.

La mia pelle:

morbida e profumata

che solo aspettava d'esser toccata.

 

Commento: questa lirica fa comprendere come il nostro vissuto si rispecchi in ciò che siamo, come una pelle che ci portiamo addosso che ricopre il nostro vero Io.

C'è solo l'atto sessuale da una parte e desiderio d'amore, di carezze, quelle vere e autentiche che accompagnano l'atto, dall'altra parte forse solo bramosia. la poesia se pur breve ha suoni ritmici quasi musicali che sanno trasmettere.


Poesia: VENERE - AUTORE: MARCO DAMONTE

Sia lode, lode all'inviolata.

Sale da sé, da sempre l'inno

alla stella, al pianeta, all'astro primo

e primordiale

Venere o Lucifero

demone e dea

brillio di punteggiatura

nell'indaco dell'esistente terso

luminoso punto.

!?...

 

Commento: una lirica dove Venere, la dea dell'amore e della bellezza, di tutte le forme d'amore sia fraterno che quello di un uomo per una donna e per esteso alla natura e a tutte le cose belle, l'amore di Venere è esteso al tutto, e non limitativo, uomo - donna. Venere è una creatura nata dalla mitologia del pantheon greco, benedetta dal sole riempita di fuoco, d'energie primordiali che custodiscono la vita. "... Venere o Lucifero - demone e dea..." molte volte l'amore viene frainteso, ma si deve comprendere che Venere non ha posto peccato, è procreazione - la conservazione della vita. Forse c'è peccato (come dispiacere) quando l'amore è fatto esclusivamente come atto, ma è ugualmente peccato quando invece d'amare la natura la si distrugge. Una lirica coinvolgente, è il modo per rendere palese i moti che animano il cuore.


NUNZIO GUGLIOTTA

Le composizioni sono gradevoli alla lettura, proprio perché si presentano raffinate nel loro insieme, limpide nella scelta linguistica, senza artefici ma neppure cadute. le sue poetiche sono velate di tristezza, di un suggestivo quanto dolce alone di malinconia, le sue poesie si svolgono infatti intorno al mondo del suo sentire e del suo pensare, è poesia di riflessione, infatti le sue poetiche si svolgono intorno al mondo dei sentimenti e delle emozioni, del sentire e del suo pensare, che dona una forza interiore, a chi le legge e ne sa penetrare il contenuto.

 

Poesia: QUIETE

Quando non ci sarà più

la linea capiente dell'orizzonte

a discriminarmi il tempo lasciato a inaridirsi

mi incamminerò lentamente

voltandomi ogni tanto

a scegliere ore di piccole eternità.

E mi basterà il sapore di quiete.

 

Commento: il desiderio del poeta è di trovare la quiete della propria anima, ci trasmette in questa breve ma intensa lirica la forza di perseguire i propri fini e alla dignità di affrontare le vicissitudini: ma è un dono raro, e il poeta ha cercato dentro di se la soluzione del problema esistenziale. Una lirica che dona emozioni, nonostante i concetti elevati, abilmente congeniati, capaci di annullarsi nelle suggestioni del silenzio "...e mi basterà il sapore di quiete."

 

Poesia: VORREI

Io vorrei

adesso

trafiggere il tuo immaginare.

 

Sapere quale sentore

ti lega e appaga

o che emozione

ti rapisce e incatena.

 

Quale interiorità

dai tuoi occhi traspare

e di che colore è

il tuo celo

il tuo mare.

 

Di quale azzurro

il tuo sguardo dipinge la luce.

 

io vorrei

adesso

penetrare il tuo universo

e scagliare la mia essenza.

 

Commento: una poesia d'amore, un incontro orami lontano, giunge nel momento giusto per ispirare il poeta. Quando le anime si cercano, si vorrebbe sapere tutto dell'amata. La poesia si conclude con la suadente immagine metaforica, dal desiderio di capire e penetrare il di lei pensiero"...Io vorrei - adesso - penetrare il tuo universo - e scagliare la mia essenza." Una lirica di insolita delicatezza, permeata di speranza e di sentimento, espresso con sobria eleganza e buon lessico

 

Poesia: LUCE RARA

Spesso

nel chiarore ancora incerto

mi soffermo istupidito

a venerare schegge d'azzurro

intrise d'abbagli lucenti

 

E scorrono

di là dalle orbite

non ancora dal torpore riavute

stupite immagini immagine d'irreale incanto

e fuggente meraviglia

 

A lampi

il vero si dissolve

e ghermisce i sensi

la finzione trasognata

 

Odo

ebbri sensi disfarsi

membra liquefarsi

fondesi nel delirio circostante

 

E' luce rara

e mi scava in petto gioia amara

 

Anche la morte realtà pare trasalire

come scossa da insano fremito vitale

 

E in questo violento attimo ingrato

quando non ancora iniziato è il tempo

vorrei avesse fine il mio.

 

Commento: pensiero che si perdono nel passato, nel l'oggi e nel domani, nella sua mente il poeta ha dei "chiarori" che gli fanno prendere consapevolezza. Una visione decisamente triste e un po' pessimistica "... è luce rara - e mi scava in petto gioia amara - anche la morte realtà pare trasalire - come scossa da insano fremito vitale..." Una lirica, però, assai gradevole per l'ottima scelta lessicale, il buon andamento ritmico e la capacità dell'autore di usare parole in un sottile esercizio di trasposizione di significati. Indubbiamente un modo nuovo e originale d'interpretare la poesia senza interromperne la continuità.


GALILEO LOMBARDI

Nato a New York, a conseguito la laurea in Farmacia e Scienze Naturali presso l'Università  "Federico II" di Napoli, presso l'istituto di Scienze Religiose "San Paolo" di Aversa il diploma in Teologia. Ha insegnato in diversi istituti, giornalista, ha all'attivo diverso raccolte di poesie, e una raccolta di racconti. Per la sua opera poetica e letteraria è stato stato insignito quale membro onorario dalla "Columbia Academy" di Saint Louis (Missouri) e dell'Accademia "Leonardo Da Vinci" di Roma. E' incluso in diverse antologie.

Le sue poesie procedono per libere associazioni mentali e per sensazioni come nella poesia "Pure gli angeli son martiri in terra!", scritta in occasione del martirio del piccolo Tommy Onofri, nel leggere le sue liriche risvegliano sensazioni.

 

Poesia: PURE GLI ANGELI SON MARTIRI IN TERRA!

                             (In occasione del martirio del bimbo Tommaso Onofri per mano assassina)

L'alba d'un cielo terso di primavera

aveva riempito la giornata con un aria

dolce e serena. Poi la sera... apparve, d'un sol

colpo, un'atmosfera densa, nera come pece,

pesante, come macigno, ancor più pesante

del nostro pianeta Terra. Aria che oppresse

tutti gli uomini dei quali i più sono

gli Abele e pochissimi sono i malvagi,

i feroci omicidi, gli infami Caino!

Nessuno tocchi Caino!!! Come si fa?

Come si fa? Come si fa a trattenere la collera

per un innocente martirio d'un piccolo

angelo, qual è Tommy e perdonare

un infame, degno della più cattiva fama

di Caino? Caino! Caino, assassino!

Assassino! Caino assassino! Caino assassino!

Noi non ti tocchiamo, ma non ti perdoniamo,

perché sei il più infame omicida del genere

umano, figlio dell'infinito Amore di Dio!

1° Aprile '06 ore 23:50

 

Commento: frutto d'una istintività profonda e sentita per un dramma, e nel contempo di riflessione introspettiva insite in questo poeta, la poesie risponde al bisogno di renderci partecipi a pensieri profondi. Ne esce una composizione dove il poeta espone con i mezzi propri la rabbia che questo infanticida ha procurato "...noi non ti tocchiamo, ma non ti perdoniamo..." certo il per-dono è una cosa difficile e il poeta non è in vena di fare doni e si affida a Dio, il per-donare avviene solo quando chi ha commesso il crimine è pronto a riceverlo: ossia ha capito il proprio errore, se no è cosa vana e prima o poi ricommetterà il crimine.

 

 

Poesia: STASERA PARLANO LE OMBRE

 

Stasera parlano le ombre

e i sogni guizzano per tutti,

che s'addormentano nel sogno blu

 

Stasera le scarpe danzano in aria,

tacciano i canti delle stelle,

cessano pene dolorose,

e scrutano i muti finalmente!

 

Stasera sfocia nella notte

e dice che domani sera,

ne verrà un'altra

come questa e tante altre ancora.

 

Commento: le ombre non fanno paura al poeta, ma gli donano l'annullamento della personalità, all'omologazione che ogni individuo è costretto a vivere "... stasera le scarpe danzano in aria - taccia i canti delle stelle - cessano pene dolorose..." Si ha la sensazione che le ombre notturne diano al poeta linee con eleganza di forme, l'interiorità ricca e partecipe illumina la notte, ma sempre il tempo presenta al cuore la realtà di 'un'altra sera di ombre. Metafora intensa e colme di significato.

 

Poesia: DUELLO DI AQUILE

 

Il vento spazza la gelida steppa.

All'improvviso, apparvero

all'orizzonte, due cavalieri

con aquile alle spalle. Tale era

l'armatura dei cavalli, che le aquile

sollevavano le ali, come se volassero

accanto. Ad un tratto i due presero

opposte direzioni e le aquile s'involarono

il più alto possibile. Una s'alzò

più dell'altra e la colpì in precipitosa caduta.

Il cavaliere dell'aquila ferita,

per il disonore, s'uccise con un pugnale,

mentre l'altro, con l'aquila in spalle,

scomparve nell'estremo orizzonte.

 

Commento: la lirica è ricca di fantasia la voce del vento spazza la gelida steppa, due aquile, due cavalieri: la lotta del più forte, il soccombere del più debole, l'eterna lotta del bene e del male, ma chi potrà mai dire cosa è il bene e cosa è il male, ciò che fa bene ad una persona può far male all'altra, e nella lotta c'è sempre un vincitore e un vinto. Questa è la metafora di questa singolare poesia. Una dimensione lirica fantastica che procede per illuminazione e si concretizza in omaggi di suggestione emotiva.


 

 

 

   
     

1|2|3|<<Continua 4>>|5|






© Sigillo Poeta 2006